e la pioggia dei suoi sensi, il diluvio di sensazioni che dal pomeriggio gli ha sconquassato l'anima, d'improvviso, bruscamente, cessa.
Ad un tratto, mentre è ancora seduto al bancone di un bar ormai in chiusura, davanti a un bicchiere vuoto di vino, mentre là fuori piove ancora che Dio la manda, Will sente di aver capito tutto, sente di potersi riappropiare di sé e della sua storia, di fare un passo per uscire dal baratro.
Esce, barcollante, dal bar, e nella pioggia comincia a correre, come animato di una nuova consapevolezza, corre a inzuppare la sua esistenza col diluvio primordiale che scende, scende, ancora scende giù dal cielo, sembra scendere giù fino al mare.
Piove incessantemente, là fuori..ma dentro, Will si sente in qualche modo già fuori dalla pioggia.
Qualcosa è cambiato nella sua vita, dopo quella notte.
Sente di credere in qualche cosa.
In quegli occhi, in quello che ..inconsapevolmente, innocentemente, incredibilmente..quegli occhi hanno saputo dirgli.Forse è stato tutto uno sbaglio.
Lo sballo, l'esaltazione dei sensi, l'ansia di andare oltre, il mischiarsi con gli altri a tutti i costi, il toccare, spingere, scaldare, bruciare, distruggere tutto e tutti solo per la smania di dover per forza sfiorare qualcosa..forse, sì, forse tutto questo è stato tutto uno sbaglio.
Forse la strada intrapresa era senza uscita esattamente come quella che aveva deciso di abbandonare. Il suo ultimo "contatto" con i suoi simili, quelle ore di amore folle e senza senso trascorse con quella sconosciuta, gli hanno fatto capire una cosa: non serve a nulla mirare a toccare l'infinito con un dito, se poi non si è capaci di godere di quello che è realmente a portata di mano..ci si possono creare regni infiniti e prospettive sognanti dentro la testa, mille personalità da selezionare all'occorrenza per le nostre migliori performance da sciorinare in tutti i campi, ma poi, quello che resta, è sempre la solitudine che non lascia tregua né soddisfazione alcuna.. è inutile sfiorare tutto quello che ci circonda..bisogna colpire nel segno..lasciare una traccia..concreta..far sì che gli altri si ricordino di noi, che ci siamo stati, che abbiamo vissuto..è quella la nostra identità, quello che sappiamo trasmettere agli altri di noi...essere una persona sola..questo solo ci dà pace.
L’unica cosa che conta veramente non è vivere di più, ma vivere meglio quello che ci spetta. senza essere trascinati via. E' correre, scorrere nella pioggia scegliendo noi la direzione. senza andare alla deriva. Quello che ora preme a Will è solo di non essere dimenticato, di lasciare il suo segno al mondo, di lasciare il suo piccolo ma incessante messaggio sulla sabbia ingrata del tempo.
Questo segno non si lascia seguendo la via dell’isolamento o della ricerca del sublime a tutti i costi, che porta solo altro isolamento e insoddisfazione; il segno si lascia nel cuore, sulla pelle degli altri. L’amore. E’ l’amore che può cambiarci e cambiare le cose, perché con esso si raggiunge l’empatia con il resto del mondo, si ha un completamento di sé che non è semplice matematica e insana moltiplicazione di sé.
Solo un'immagine, ora, nella testa di Will. Sua moglie.
Lui lo sa che lei lo perdonerà, che lei lo riprenderà con sé, nonostante tutto.
Che lo toglierà dalla pioggia e dalla strada.
Perché lei lo sa cosa può dare lui al mondo. Perché lui con lei ha lasciato il suo segno..
Doveva solo rendersene conto, ma era come se avesse potuto solo e soltanto in quella maniera.
Piove incessantemente, là fuori..ma dentro, Will si sente in qualche modo già fuori dalla pioggia.
Qualcosa è cambiato nella sua vita, dopo quella notte.
Sente di credere in qualche cosa.
In quegli occhi, in quello che ..inconsapevolmente, innocentemente, incredibilmente..quegli occhi hanno saputo dirgli.Forse è stato tutto uno sbaglio.
Lo sballo, l'esaltazione dei sensi, l'ansia di andare oltre, il mischiarsi con gli altri a tutti i costi, il toccare, spingere, scaldare, bruciare, distruggere tutto e tutti solo per la smania di dover per forza sfiorare qualcosa..forse, sì, forse tutto questo è stato tutto uno sbaglio.
Forse la strada intrapresa era senza uscita esattamente come quella che aveva deciso di abbandonare. Il suo ultimo "contatto" con i suoi simili, quelle ore di amore folle e senza senso trascorse con quella sconosciuta, gli hanno fatto capire una cosa: non serve a nulla mirare a toccare l'infinito con un dito, se poi non si è capaci di godere di quello che è realmente a portata di mano..ci si possono creare regni infiniti e prospettive sognanti dentro la testa, mille personalità da selezionare all'occorrenza per le nostre migliori performance da sciorinare in tutti i campi, ma poi, quello che resta, è sempre la solitudine che non lascia tregua né soddisfazione alcuna.. è inutile sfiorare tutto quello che ci circonda..bisogna colpire nel segno..lasciare una traccia..concreta..far sì che gli altri si ricordino di noi, che ci siamo stati, che abbiamo vissuto..è quella la nostra identità, quello che sappiamo trasmettere agli altri di noi...essere una persona sola..questo solo ci dà pace.
L’unica cosa che conta veramente non è vivere di più, ma vivere meglio quello che ci spetta. senza essere trascinati via. E' correre, scorrere nella pioggia scegliendo noi la direzione. senza andare alla deriva. Quello che ora preme a Will è solo di non essere dimenticato, di lasciare il suo segno al mondo, di lasciare il suo piccolo ma incessante messaggio sulla sabbia ingrata del tempo.
Questo segno non si lascia seguendo la via dell’isolamento o della ricerca del sublime a tutti i costi, che porta solo altro isolamento e insoddisfazione; il segno si lascia nel cuore, sulla pelle degli altri. L’amore. E’ l’amore che può cambiarci e cambiare le cose, perché con esso si raggiunge l’empatia con il resto del mondo, si ha un completamento di sé che non è semplice matematica e insana moltiplicazione di sé.
Solo un'immagine, ora, nella testa di Will. Sua moglie.
Lui lo sa che lei lo perdonerà, che lei lo riprenderà con sé, nonostante tutto.
Che lo toglierà dalla pioggia e dalla strada.
Perché lei lo sa cosa può dare lui al mondo. Perché lui con lei ha lasciato il suo segno..
Doveva solo rendersene conto, ma era come se avesse potuto solo e soltanto in quella maniera.
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