domenica 15 novembre 2009

track 6_Ashes: the storyline

Will non è in uno stato in cui possa scegliere di dire di no.
La confusione che ha nella testa traccia ormai milioni di linee, di direzioni, desideri, dubbi, opzioni, intuizioni, tra le quali è assolutamente impossibile scegliere, alle quali è praticamente impossibile resistere. Le parole del Pazzo non fanno che spalancare una porta già aperta, si trovano ad attaccare un sistema già senza difese, già di per sé vicino al collasso emozionale.

Will ha deciso di abbandonarsi al flusso degli eventi, di lasciarsi provare, provocare, liberare.
L'ansia delle conseguenze in realtà lo assilla, ma sente che è arrivato per lui il momento di lasciarsi andare come mai prima, sente di avere l'unica chance da giocarsi, l'occasione irrimediabile per cambiare qualcosa..la sua "nuvola rosa" è a portata di mano. Tutto il resto, per ora, non conta.

Il Pazzo ha capito come sta Will sin dal primo sguardo. La sua erba migliore è già pronta, e aspetta solo che un neofita venga introdotto alla sua corte. E così comincia il Viaggio..
Si tratta di un viaggio allucinante..ogni porta, ogni muro, ogni limite viene come abbattutto..paradisi d'incenso e meraviglie dei sensi s'alternano agli ingloriosi abissi di solitudini ossesse, impenetrabili eppure penetrate, inarrivabili eppure reali, vive, impressionanti..
magie di desideri repressi s'insidiano tra i nervi dei sogni più reconditi, flash di oscurità lampanti s'accompagnano a relazioni distratte e danzanti intrattenute con milioni, forse miliardi di altri esseri umani, più o meno noti, più o meno già visti..si scambiano segni, simboli, parole, messaggi cifrati, dentro un turbinio di stanze decadenti, deformanti, di specchi senza riflessi..
si sarebbe potuto dire di avere incontrato un Mondo là dentro, di averlo conosciuto tutto in ogni angolo e poi d'averlo distrutto, per crearne uno nuovo, un altro Mondo, più di qua che di là, più suo che d'altri, più eterno e ineffabile e bello ed estetico come non mai..
tra mille passati e altrettanti presenti, la mente di Will vaga tra rimorsi e ricordi che non pensava di aver mai avuto o vissuto..ogni flash è una goccia che trabocca dal vaso..goccia a goccia si consumano i gironi d' un inferno che è come un paradiso annoiato..

Will ritrova non sa quante ore dopo in un letto avvolto in lisce lenzuola di seta nera, non sa dove né come. La stanza intorno a sé è assurda, come senza dimensioni, i quadri appesi alle pareti riportano immagini tratte dai suoi sogni più inquieti, il letto sfatto sa di tutte le donne ch'egli abbia mai amato..vede Karen, sua moglie, nuda accanto a sè..ma è come se non c'è..come se davvero non ci fosse..fà per parlarle, ma le sue parole riempiono uno spazio immenso che sembra crescere tra lui e lei, finché non scompaiono senza lasciar sfuggire un suono..
Su quelle lenzuola, umide, setose, sudate, spicca nel nero la cenere delle tante canne fumate. La cenere è ovunque, dappertutto. Scintille bianche e nere su un universo liscio di seta, avvoltolato nel buio d'un neon rosa, intermittente, impaziente, incatramato.
Fuori, dentro, dopo il viaggio non ci sono più confini. Non ci sono qui e là, non ci sono direzioni, né sensi, né inizi, né conclusioni. Solo vuoti incommensurabili, vuoti nella testa, nello stomaco, nelle identità, nelle memorie.
La testa gira forte, s'affretta tra le pause di parole senza senso.
Una donna sconosciuta è distesa accanto a Will..è sua moglie in realtà, la riconosce, ma non la riconosce.. Non è lei, in realtà. Non è reale.
Altre parole senza senso, altro sonno, altro vuoto..e poi…
poi un nuovo risveglio, proprio quando là fuori,
nell'immenso incommensurabile e rassicurante là fuori, è scesa, euforica, la notte.

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