venerdì 9 ottobre 2009
Lying on a pink cloud ..translation..
Will:
Il rumore del mondo copre ancora la mia voce
ma ti giuro che la sentirai ancora
Dio, tu mi starai a sentire..
Hai creduto di porre dei limiti alla mia mente
ma adesso io sono stufo di questa vergogna
Lascerò la mia traccia in questo mondo..
Ma spiegami, perché hai messo nella nostra vita
tutto questo bisogno di pregare e di scappare?
Io non voglio più essere così cieco!
E perché adesso mi abbandoni su questa spiaggia
quando tutto quello che voglio è volare,
volare via, alto, lontano..
Mi senti? Mi lascerai andare.. Ti prego lasciami..
Non puoi ignorarmi, non lasciare che la mia anima bruci così
Sono così vicino al sole adesso, alla verità..
O forse ti dà fastidio che sono arrivato così lontano
da solo, con le mie forze?
Ebbene confessalo, se ne hai il coraggio!
Sai che non puoi vietarmi di fare
quello per cui tu stesso mi hai creato
Io sono destinato a volare!
Dipingo le nuvole
ora racchiudono i miei sogni rosa
li tengono al segreto
e le nere orchidee dei miei pensieri
giacciono ormai sui loro soffici veli
bianchi come neve..
Siano maledetti i giorni in cui mi sentivo costretto
a vivere all'ombra delle mie stesse bugie
quando cercavo disperatamente di ingannare me stesso e la mia mente
chiuso dentro la mia banale vita di tutti i giorni
e mi sentivo perso nelle tenebre
mi sentivo perso e non vedevo una via d'uscita
e tutto quello che potevo sentire...
era il desiderio di volare un giorno fino al sole per toccarlo
di passarci attraverso e penetrare il velo per vedere di chi ero veramente
Perciò, adesso, lasciami arrivare al sole
lasciami toccare il sole
fammi arrivare oltre il tramonto
fammi volare fino a quelle nuvole rosa
Se tu guardi fisso nel tramonto
Anche tu troverai la tua nuvola rosa
Se cerchi le risposte
le troverai lì con me
Se non ti piace il mondo quaggiù
Vieni con me, la mia nuvola ti piacerà
Se cerchi qualcosa per cui morire
diventa il mio paradiso, e io diventerò il tuo inferno
Dai..Vieni..Dai..Vieni..
perché la strada dell'eccesso..
..porta al palazzo della conoscenza
Sono stanco delle tue falsità
D'ora in poi non mi freghi
E' molto meglio se affondo nel tuo inferno
se non posso scorrazzare libero nel tuo Eden
Sono stanco della tana oscura in cui mi hai cacciato
ora lo creo io un nuovo mondo, una nuova terra
laggiù dove le nuvole rosa si distendono
Dio lasciami volare, lasciami stare!
Lasciami raggiungere il sole
Lasciami volare fino alle mie nuvole rosa!
Tutte le seconde vite che viviamo
tutti cavalli di Troia per la nostra ipocrita morale
Io sento una voglia, una volontà cosmica in me
e ho tutto il cosmo per cercare un'intuizione di un dio
che non c'è!!
Non mi senti, eh? Mi lascerai cadere?
Non sono indispensabile per te?
Se sei così tanto dentro di me, dimmi perché non sei in grado di sentirmi,
di provare quello che provo io, dimmi, perché?
Devo dimenticarmi che esisti, bestemmiarti e gettarti via?
Ti sono arrivato così vicino questa volta, sono così vicino a questo sole..
Adesso non puoi più ignorarmi..ora ho capito..
ho trovato le mie risposte..a tutte le domande
a tutte le domande
.. potrò sdraiarmi sulle mie nuvole rosa
mi distenderò su di loro
sdraiato sulle mie nuvole
mi distenderò su di loro..
track 4 - Lying on a pink cloud ..the lyrics..
Will:
The world’s noise still covers my voice
But I swear you will hear it again!
God, you’ll hear me again!
You believed to confine my mind
But now I’m sick of this shame!
I will leave my trace..
Oh why did you throw into my life
All this need to pray and hide?
I don’t want to be so blind
And why do you leave me on this shore
While I only want, I only want to fly high away
High away, away…
Don’t you hear me? Won’t you let me go? Let me go…
You can’t ignore me, don’t let me burn my soul…
Now I’m close to the sun!
Or maybe does it hurt you that I’ve reached this far?
Now confess, if you dare...
You can’t deny me what you created me for….
I’m destined to fly...
The clouds I dye
Now my pink dreams they hide
Black orchids lie
on the soft veils around
of snowy white
Damned be the days when I lied
in the shadows of my lies
when I was desperately tryin’ to deceive myself and my own mind
(within a dull dry ordinary life!)
and I was lost into the dark oh I was lost and I saw NO WAY OUT
All I could feel was all my need to feel the heat of the sun
I had to break beyond the sun to pierce the veil of who I am
Let me reach the sun
Let me touch the sun
Let me fly to the pink clouds!
If you stare into the sunset
A pink cloud you’ll find for your needs
-If you’re looking for the real answers
You’ll find them up there with me
If the world is not what you like here
Come with me, my pink cloud will be
-If you need just something to die for
You’ll be my heaven, your Hell I will be!
Come on, come on, come on, come on….
THE ROAD OF EXCESS LEADS..
..TO THE PALACE OF WISDOM
I’m sick of all of your fakes
And now you won’t fool me again!
I’d better sink into hell
If I can’t be free in your Eden!
I'm sick of your darkened den
and now I'll create a new land
where my pink clouds lie..Oh God let me fly!
Oh God let me..let me reach the sun
Let me reach the sun
Let me, let me fly to my pink cloud!
Second lives: trojan horses
For our moral ipocricy!
A cosmic will, a cosmic search for
An intuition of god THAT IS NOT!
Don’t you hear me? Will you let me fall? Am I not indispensable?
If you’re within me, why can’t you feel me at all? Oh why you don’t?
Or should just forget you, damn you and let you go? I’m so close to the sun!
You can’t ignore me, now I’ll find my answers, my answers to all…all…to all…
I’ll be lying on my pink cloud,
lying on my pink cloud,
lying on my pink cloud!
track 4_Lying on a pink cloud ..the storyline..
Chapter III - "Breaking the Circle"
Track 4_Lying on a pink cloud
Track 4_Lying on a pink cloud
Will rimane fermo e scosso sulla spiaggia, come soggiogato dal fiume in piena di sensazioni, rivelazioni e ricordi che si è appena scatenato nella sua anima.
Il suo doppio, insieme ai milioni di Sé cui egli stesso aveva dato vita per rispondere alle formalità forzate ed ai ritmi incessanti dell'ordinaria bugia della sua mediocre esistenza, sembrano non poter essere più controllati, repressi, nascosti. Hanno sofferto troppo, sono stati al chiuso troppo a lungo. Bisogna spezzare il cerchio.
Will sente in sé l'irrenefrenabile desiderio di lasciarli a briglia sciolta, di ribellarsi, di sentirseli dentro vivi come non mai, come irrinunciabili parti di Sé che finalmente devono trovare la loro via verso il mondo, accompagnarsi a quel finto simulacro d'uomo che è diventato, solo forma e niente sostanza, per completarlo e farlo vivere davvero per intero.
Ma c'è un solo mezzo per riuscire a fare questo. Bisogna abbandonarsi, mettere da parte la ragione, aprirsi all'esperienza, sciogliere i vincoli delle abitudini, dei legami ordinari, delle forme e del rispetto. Liberarsi significa ribellarsi, non c'è altra maniera. Andare contro, controcorrente, scontrarsi con l'idea di sé stesso e con la gente.
Se la realtà pratica non basta più e la quotidianità rende tutto vuoto e mediocre, svuotando l’uomo stesso delle sue “potenzialità d’infinito”, e allontanandolo da tutto ciò che sublime e liberatorio, dal contatto vero ed autentico con il mondo, il primo passo da compiersi è un atto di PURA RIBELLIONE, volto a sciogliere tutti i vincoli (fisici ed ideali) che lo tengono in qualche modo "attaccato" a quella realtà.
Serve quindi una rivolta pura e definitiva contro tutte le forme e gli schemi da sempre avvertiti come imposti che hanno “narcotizzato” il nostro spirito più verace e profondo, impedendoci di andare a “toccare il sole” della nostra esistenza come novelli Icari in un mondo non più mitologico. Will è ormai fermamente convinto di questo.
Non bisogna indugiare, non c'è più tempo.
Atterrito, sfinito, come sperduto ed esausto su quella spiaggia, Will lancia dunque la sua sfida, lancia dunque il suo grido di libertà.
E' un grido che si erge contro i limiti umani e persino contro la nostra stessa idea di Dio.
E’ il canto di un nuovo dantesco Ulisse, che avvolto nelle fiamme dell’inferno trova ancora l’ardire di gridare a Dio e al mondo intero che nel piccolo della sua umanità è giunto oltre i confini, oltre le colonne d’Ercole di questo mondo, avvicinandosi più d'ogni altro al divino segreto dell’universo. E’ un inno alla mente dell’uomo, alle ali del suo pensiero e alla sua essenziale indipendenza.
Will vuole vivere tutto sé stesso. Non vuole avere confini. Vuole godere di ciò che è in grado di pensare, di creare, di sentire.
L’uomo, infatti, se riesce col suo pensiero a “immaginare” certe cose, a “crearne” delle altre, a “sentirne” altre ancora, è in tutto e per tutto uguale a dio.
Eppure, buttato in questo mondo che è tutto sovrastruttura, dove tutto è stato imposto dall’alto, destinato a svilupparsi entro i confini ristretti dell’esperienza “consentita” delle cose - può ambire solo all’intuizione e mai alla vera conoscenza.
Ha ali per volare, ma non sa che farsene.
La verità gli sfugge di passo in passo, il potere dei sensi si ferma ad una precisa soglia. Perché?? Perché non dimostrare a dio stesso che l’uomo può crearsi un nuovo mondo per sé, un nuovo cielo in cui volare liberamente?
Perché non abbandonarsi all'incessante fluire della vita che batte insieme al sangue che scorre nelle nostre vene, e cedere a tutti i nostri istinti, a tutte le voci che c'insidiano la mente, alle nostre mille identità nascoste, ai paradisi dei nostri sensi e dei nostri sogni, alle sapienti costruzioni delle nostre menti??
Il cielo non ha limiti, il sole non può bruciare le nostre ali.
Laggiù, dietro al tramonto, tra le nuvole rose squarciate da quel sole, esiste un mondo che è frutto dell'umanità ed è il mondo per l'uomo perfetto.
Attraverso l’esperienza del sublime, trascendendo ogni limite, si può giungere al sapere autentico delle cose, al controllo delle stesse, al possesso del segreto stesso dell’esistere, che è il godimento di ciò che ci offre il mondo senza il rimorso del senso di colpa e il rimpianto delle regole infrante.
La nuvola rosa è un’ “isola che non c’è” che in realtà c’è e si può raggiungere.
Quella è la meta che Will vuole raggiungere. Vuole tornare ad essere vero.
Il mondo ha confini diversi da quelli che diamo per scontati. L’uomo, con la sua volontà, nel suo pensiero infinito, può spostare infatti quei confini ed essere pienamente sé stesso, proprio come un dio, indispensabile a sé, agli altri e all’universo.
La strada dell’eccesso sensoriale appare in questo senso la prima da percorrere.
Andare oltre quello che sente la massa, oltre il consentito, oltre i limiti imposti dalla macchina. Alla ricerca dei paradisi artificiali, direbbe Baudelaire. Per spalancare le porte della percezione, direbbe Jim Morrison. E questo è quello che dice Will:
"Sei tu, Dio, che mi ha sbarrato le porte del paradiso, per effetto dei limiti mi hai voluto imporre? Allora io forzerò quei limiti per toccare il fondo del fondo del più infimo inferno, perché al di là di quello e di me stesso, non posso che trovare che l'ego che mi riempie e l'ego che m'ha creato...."
Il suo doppio, insieme ai milioni di Sé cui egli stesso aveva dato vita per rispondere alle formalità forzate ed ai ritmi incessanti dell'ordinaria bugia della sua mediocre esistenza, sembrano non poter essere più controllati, repressi, nascosti. Hanno sofferto troppo, sono stati al chiuso troppo a lungo. Bisogna spezzare il cerchio.
Will sente in sé l'irrenefrenabile desiderio di lasciarli a briglia sciolta, di ribellarsi, di sentirseli dentro vivi come non mai, come irrinunciabili parti di Sé che finalmente devono trovare la loro via verso il mondo, accompagnarsi a quel finto simulacro d'uomo che è diventato, solo forma e niente sostanza, per completarlo e farlo vivere davvero per intero.
Ma c'è un solo mezzo per riuscire a fare questo. Bisogna abbandonarsi, mettere da parte la ragione, aprirsi all'esperienza, sciogliere i vincoli delle abitudini, dei legami ordinari, delle forme e del rispetto. Liberarsi significa ribellarsi, non c'è altra maniera. Andare contro, controcorrente, scontrarsi con l'idea di sé stesso e con la gente.
Se la realtà pratica non basta più e la quotidianità rende tutto vuoto e mediocre, svuotando l’uomo stesso delle sue “potenzialità d’infinito”, e allontanandolo da tutto ciò che sublime e liberatorio, dal contatto vero ed autentico con il mondo, il primo passo da compiersi è un atto di PURA RIBELLIONE, volto a sciogliere tutti i vincoli (fisici ed ideali) che lo tengono in qualche modo "attaccato" a quella realtà.
Serve quindi una rivolta pura e definitiva contro tutte le forme e gli schemi da sempre avvertiti come imposti che hanno “narcotizzato” il nostro spirito più verace e profondo, impedendoci di andare a “toccare il sole” della nostra esistenza come novelli Icari in un mondo non più mitologico. Will è ormai fermamente convinto di questo.
Non bisogna indugiare, non c'è più tempo.
Atterrito, sfinito, come sperduto ed esausto su quella spiaggia, Will lancia dunque la sua sfida, lancia dunque il suo grido di libertà.
E' un grido che si erge contro i limiti umani e persino contro la nostra stessa idea di Dio.
E’ il canto di un nuovo dantesco Ulisse, che avvolto nelle fiamme dell’inferno trova ancora l’ardire di gridare a Dio e al mondo intero che nel piccolo della sua umanità è giunto oltre i confini, oltre le colonne d’Ercole di questo mondo, avvicinandosi più d'ogni altro al divino segreto dell’universo. E’ un inno alla mente dell’uomo, alle ali del suo pensiero e alla sua essenziale indipendenza.
Will vuole vivere tutto sé stesso. Non vuole avere confini. Vuole godere di ciò che è in grado di pensare, di creare, di sentire.
L’uomo, infatti, se riesce col suo pensiero a “immaginare” certe cose, a “crearne” delle altre, a “sentirne” altre ancora, è in tutto e per tutto uguale a dio.
Eppure, buttato in questo mondo che è tutto sovrastruttura, dove tutto è stato imposto dall’alto, destinato a svilupparsi entro i confini ristretti dell’esperienza “consentita” delle cose - può ambire solo all’intuizione e mai alla vera conoscenza.
Ha ali per volare, ma non sa che farsene.
La verità gli sfugge di passo in passo, il potere dei sensi si ferma ad una precisa soglia. Perché?? Perché non dimostrare a dio stesso che l’uomo può crearsi un nuovo mondo per sé, un nuovo cielo in cui volare liberamente?
Perché non abbandonarsi all'incessante fluire della vita che batte insieme al sangue che scorre nelle nostre vene, e cedere a tutti i nostri istinti, a tutte le voci che c'insidiano la mente, alle nostre mille identità nascoste, ai paradisi dei nostri sensi e dei nostri sogni, alle sapienti costruzioni delle nostre menti??
Il cielo non ha limiti, il sole non può bruciare le nostre ali.
Laggiù, dietro al tramonto, tra le nuvole rose squarciate da quel sole, esiste un mondo che è frutto dell'umanità ed è il mondo per l'uomo perfetto.
Attraverso l’esperienza del sublime, trascendendo ogni limite, si può giungere al sapere autentico delle cose, al controllo delle stesse, al possesso del segreto stesso dell’esistere, che è il godimento di ciò che ci offre il mondo senza il rimorso del senso di colpa e il rimpianto delle regole infrante.
La nuvola rosa è un’ “isola che non c’è” che in realtà c’è e si può raggiungere.
Quella è la meta che Will vuole raggiungere. Vuole tornare ad essere vero.
Il mondo ha confini diversi da quelli che diamo per scontati. L’uomo, con la sua volontà, nel suo pensiero infinito, può spostare infatti quei confini ed essere pienamente sé stesso, proprio come un dio, indispensabile a sé, agli altri e all’universo.
La strada dell’eccesso sensoriale appare in questo senso la prima da percorrere.
Andare oltre quello che sente la massa, oltre il consentito, oltre i limiti imposti dalla macchina. Alla ricerca dei paradisi artificiali, direbbe Baudelaire. Per spalancare le porte della percezione, direbbe Jim Morrison. E questo è quello che dice Will:
"Sei tu, Dio, che mi ha sbarrato le porte del paradiso, per effetto dei limiti mi hai voluto imporre? Allora io forzerò quei limiti per toccare il fondo del fondo del più infimo inferno, perché al di là di quello e di me stesso, non posso che trovare che l'ego che mi riempie e l'ego che m'ha creato...."
In Circle ..translation..
Will:
L'oceano è disteso davanti ai miei occhi
nella silenziosa cantilena della marea
Mi sento così strano
Sento il sangue che mi corre forte dentro le vene
I miei nervi che tremano come tremano le onde
Vedo volare i gabbiani, e intanto
emozioni che non ho mai provato
si affollano nella mia mente
Non riesco a capire..
Dentro, nel profondo di me stesso
Sento come l'eco di un'altra vita..diversa..
..e se passassi dall'altra parte?
Non mi sento più mio
Sto perdendo il controllo
L'oceano mi chiama
Sento la voce che m'assilla nei miei sogni
Sento che mi sta chiamando
La marea mi sta chiamando a sé
Devo allentarmi il nodo della cravatta
Mi sento affogare
dentro un mare di bugie...
e perché, perché tutto intorno quello che vedo
mi sembra nascondere qualcos'altro?
Tutto sembra cambiare incessante proprio davanti ai miei occhi
Ricordi che non sapevo di avere
vanno e vengono nella mia testa
Ombre spaventose di un passato cui non posso credere
Ero davvero io?
Posso ancora far finta di non essere stato io?
Così tante volte..
così tante volte mi sono sentito vuoto dentro
come se nessuno potesse mai davvero arrivare
dalla mia parte...
ma oggi è diverso...il veleno adesso è in circolo!
L'oceano adesso sta piangendo
mi racconta una storia di me
che non avevo mai sentito
e..nella mia testa
gira un carosello acido di perché
insieme a tutti i pezzi di me che mi sono lasciato alle spalle
Sto forse affogando
in questo mare senza sponde?
Chi mi ha condannato a questo?
Il secondo Will, che esce fuori:
TU! Tu menti a te stesso!
Fai finta di non sapere..
Ma pensi davvero possa finire qui?
No...tu non puoi esserti scordato
di tutto il dolore che hai lasciato
per colpa di quel milione di ego
che ti sei creato per essere sempre il migliore
perché tu, caro Will, tu volevi di più, sempre di più
e passo dopo passo, ti sei reso conto che non ce la facevi più
a desiderare sempre di più, e a non ottenere mai abbastanza di quello che volevi tu,
a non arrivare mai abbastanza vicino alla tua meta,
mai abbastanza su
e allora..allora hai cominciato ad adorare un altro dio
diverso da quello che amavi e rispettavi un tempo
e quel dio eri tu, Will, eri tu!
L'insoddisfazione, la moltiplicazione di te
la delusione d'illuderti nell'incomprensione
paura, abbandono, sfrenata passione
clausura, inganno, la tua frustrazione!
Eri stufo, stufo del mondo
di un mondo dove potevi solo intuire il senso del Tutto
senza mai arrivare davvero ad afferrarlo
dov'eri sempre troppo piccolo per prendere il controllo
e un giorno poi lo sai di punto in bianco
ti sei ritrovato più stanco, e più vuoto e assetato
e adesso non resisti più, puoi solo lasciare perdere
e abbandonarti alla corrente
puoi solo chiudere le porte, smettere di pensare,
ficcare tutto il mondo dentro il tuo piccolo mondo
e aspettare sulla riva, da solo, che cambi la direzione
non salperai più, non ti controllerai più
sperando che restando fuori dal vento
sfuggirai a qualsiasi tempesta
sperando che restandotene da solo
potrai andare meglio d'accordo con te stesso
tagliando gli alti e i bassi
giusto cercando di galleggiare tra il bene e il male
tra la tua gloria e la tua perdizione
senza mai lasciarti amare da nessuno, da nessun altro oltre te
giusto perché hai paura che prima o poi
qualcuno verrà da te a chiederti di ricambiare..
Perciò adesso vieni dalla mia parte
Ti faccio vedere io come si fa a sopravvivere
Potrai finalmente imparare a volare
Guarda qui questa marea
Non lo vedi che anche gli oceani possono diventare deserti
Non mi dire che tu non sei in grado di raccontarti un'altra bugia...
Will:
Sto correndo in cerchio, inseguendo me stesso, mentre fisso il sole
Faccio avanti e indietro, ti cerco, ma dove sei finito?
Il secondo Will, di nuovo fuori:
Io sto qui con te
Ti dirò le mie verità
Ti conforterò
Prenderò su di me il tuo dolore e le tue ferite
Ti darò una nuova identità
Violerò tutte le regole
Rifarò il tuo passato
E ti farò scordare di tutto il resto
Vuoi diventare un uomo nuovo?
Non vuoi vedere fino a che punto si può arrivare?
Will:
..e io ancora corro, disegnando cerchi sulla sabbia..
L'oceano è disteso davanti ai miei occhi
nella silenziosa cantilena della marea
Mi sento così strano
Sento il sangue che mi corre forte dentro le vene
I miei nervi che tremano come tremano le onde
Vedo volare i gabbiani, e intanto
emozioni che non ho mai provato
si affollano nella mia mente
Non riesco a capire..
Dentro, nel profondo di me stesso
Sento come l'eco di un'altra vita..diversa..
..e se passassi dall'altra parte?
Non mi sento più mio
Sto perdendo il controllo
L'oceano mi chiama
Sento la voce che m'assilla nei miei sogni
Sento che mi sta chiamando
La marea mi sta chiamando a sé
Devo allentarmi il nodo della cravatta
Mi sento affogare
dentro un mare di bugie...
e perché, perché tutto intorno quello che vedo
mi sembra nascondere qualcos'altro?
Tutto sembra cambiare incessante proprio davanti ai miei occhi
Ricordi che non sapevo di avere
vanno e vengono nella mia testa
Ombre spaventose di un passato cui non posso credere
Ero davvero io?
Posso ancora far finta di non essere stato io?
Così tante volte..
così tante volte mi sono sentito vuoto dentro
come se nessuno potesse mai davvero arrivare
dalla mia parte...
ma oggi è diverso...il veleno adesso è in circolo!
L'oceano adesso sta piangendo
mi racconta una storia di me
che non avevo mai sentito
e..nella mia testa
gira un carosello acido di perché
insieme a tutti i pezzi di me che mi sono lasciato alle spalle
Sto forse affogando
in questo mare senza sponde?
Chi mi ha condannato a questo?
Il secondo Will, che esce fuori:
TU! Tu menti a te stesso!
Fai finta di non sapere..
Ma pensi davvero possa finire qui?
No...tu non puoi esserti scordato
di tutto il dolore che hai lasciato
per colpa di quel milione di ego
che ti sei creato per essere sempre il migliore
perché tu, caro Will, tu volevi di più, sempre di più
e passo dopo passo, ti sei reso conto che non ce la facevi più
a desiderare sempre di più, e a non ottenere mai abbastanza di quello che volevi tu,
a non arrivare mai abbastanza vicino alla tua meta,
mai abbastanza su
e allora..allora hai cominciato ad adorare un altro dio
diverso da quello che amavi e rispettavi un tempo
e quel dio eri tu, Will, eri tu!
L'insoddisfazione, la moltiplicazione di te
la delusione d'illuderti nell'incomprensione
paura, abbandono, sfrenata passione
clausura, inganno, la tua frustrazione!
Eri stufo, stufo del mondo
di un mondo dove potevi solo intuire il senso del Tutto
senza mai arrivare davvero ad afferrarlo
dov'eri sempre troppo piccolo per prendere il controllo
e un giorno poi lo sai di punto in bianco
ti sei ritrovato più stanco, e più vuoto e assetato
e adesso non resisti più, puoi solo lasciare perdere
e abbandonarti alla corrente
puoi solo chiudere le porte, smettere di pensare,
ficcare tutto il mondo dentro il tuo piccolo mondo
e aspettare sulla riva, da solo, che cambi la direzione
non salperai più, non ti controllerai più
sperando che restando fuori dal vento
sfuggirai a qualsiasi tempesta
sperando che restandotene da solo
potrai andare meglio d'accordo con te stesso
tagliando gli alti e i bassi
giusto cercando di galleggiare tra il bene e il male
tra la tua gloria e la tua perdizione
senza mai lasciarti amare da nessuno, da nessun altro oltre te
giusto perché hai paura che prima o poi
qualcuno verrà da te a chiederti di ricambiare..
Perciò adesso vieni dalla mia parte
Ti faccio vedere io come si fa a sopravvivere
Potrai finalmente imparare a volare
Guarda qui questa marea
Non lo vedi che anche gli oceani possono diventare deserti
Non mi dire che tu non sei in grado di raccontarti un'altra bugia...
Will:
Sto correndo in cerchio, inseguendo me stesso, mentre fisso il sole
Faccio avanti e indietro, ti cerco, ma dove sei finito?
Il secondo Will, di nuovo fuori:
Io sto qui con te
Ti dirò le mie verità
Ti conforterò
Prenderò su di me il tuo dolore e le tue ferite
Ti darò una nuova identità
Violerò tutte le regole
Rifarò il tuo passato
E ti farò scordare di tutto il resto
Vuoi diventare un uomo nuovo?
Non vuoi vedere fino a che punto si può arrivare?
Will:
..e io ancora corro, disegnando cerchi sulla sabbia..